Giungono sciagurate proposte di poli logistici nella pianura settentrionale bolognese, il territorio in cui risiediamo e operiamo: se ne prospetta uno ad Altedo (BO), che coprirebbe circa mezzo milione di metri quadrati di aree agricole in gran parte fino ad oggi adibite a risaie, assieme a uno sull’area dell’ex zuccherificio AIE a San Pietro in Casale (BO) la cui estensione sarebbe di “soli” 90 mila metri quadrati – quanto meno, quest’ultimo per il momento è fermo allo stato previsionale.
Ma non c’è comunque gran che di consolatorio: nel secondo caso si tratterebbe del recupero di un’area dismessa, ipotesi a cui abbiamo sempre guardato con favore, ma che nello specifico avrebbe un saldo negativo quanto a consumo di suolo, andando ad aumentare la superficie cementificata.
Quanto suolo fertile ancora dobbiamo sottrarre al nostro territorio, intaccando ulteriormente una filiera agroalimentare già alle corde e aumentando oltretutto i rischi di dissesto idrogeologico attorno alle nostre case?