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SCARICA PDF COMUNICATO LEGAMBIENTE 7/11/2019
RISCHIO IDRAULICO: garantire la sicurezza della popolazione e salvaguardare il patrimonio arboreo
Da molti anni Legambiente ha richiamato l’attenzione sulla fragilità territoriale ed il crescente rischio
idrogeologico in regione avanzando proposte e sollecitando le amministrazioni ad affrontare
strutturalmente questo tema e non rincorrendo ogni volta le emergenze alluvionali che un uso dissennato
del territorio e le modificazioni climatiche in atto contribuiscono ad amplificare.
Ancora a maggio, nell’ambito della Festa della Terra a Bentivoglio, abbiamo organizzato un seminario, dal
titolo “Il territorio a rischio le urgenze per il cambio di clima in Emilia-Romagna”, nel quale esperti e tecnici
sono stati chiamati a ragionare sulle azioni necessarie per prevenire questi fenomeni: quali priorità indicare
per la pianificazione, quali azioni andrebbero realizzate e che risorse serviranno.
Abbiamo appreso che in questi giorni, a cura dei servizi tecnici competenti della Regione Emilia-Romagna, si
interverrà a Trebbo di Reno, nell’ambito dell’alveo del fiume Reno, con un taglio selettivo delle alberature
presenti in un’area e la totale rimozione della vegetazione in un’altra, con l’obiettivo di ridurre il rischio
idraulico in caso di piena del fiume.
La scarsa documentazione fornitaci non ci consente di esprimere una valutazione tecnica circa l’efficacia
dell’intervento in termini di limitazione del rischio idraulico, ci aspettiamo che la progettazione
dell’intervento sia avvenuta in applicazione delle “Linee guida regionali per la riqualificazione integrata dei
corsi d’acqua naturali dell’Emilia-Romagna” prodotto dall’Assessorato difesa del suolo e della costa,
protezione civile e politiche ambientali e della montagna” a Novembre 2015.
Ferma restando la primaria necessità di garantire la sicurezza della popolazione, tuttavia in assenza di una
precisa pianificazione di attività strutturate e costanti per la messa in sicurezza del territorio e la
valorizzazione dell’ecosistema fluviale, appare evidente che siamo di fronte all’ennesimo intervento
emergenziale ed urgente, dopo decenni di mancata attività di gestione e manutenzione dell’asse fluviale
del Reno.
L’Amministrazione di Castel Maggiore ha recentemente riconosciuto in Consiglio lo stato di emergenza
climatica ed ambientale: a tale proposito anche le alberature che verranno eliminate sono state finora
strategiche nel contenimento della CO2 e nel presidio di una qualità dell’aria sempre più a rischio. Appare
quindi necessario agire per un ripristino contestuale della dotazione vegetazionale che verrà rimossa, in
ambito compatibile alle esigenze di sicurezza idraulica, ma garantendo la medesima entità di benefici
ambientali che questa massa arborea oggi produce per il territorio comunale.
Circolo Legambiente Pianura Nord Bologna – Associazione di Promozione Sociale
Sede legale: Via Ronco, 13 – 40013 Castel Maggiore (BO)
Sede operativa: Via dell’Artigiano, 4/4 – 40016 San Giorgio di Piano (BO) – Tel. +39 370 1323.576
Sito web: www.pianuranord.bo.it/legambiente/ – Email: legambiente@pianuranord.bo.it – PEC:legambiente@pec.pianuranord.bo.it
Le strutture tecniche della Regione da noi interrogate in tal senso hanno dichiarato la propria disponibilità.
Sollecitiamo pertanto il Comune di Castel Maggiore a farsi portavoce nei confronti dell’amministrazione
regionale per l’attuazione di una strategia di difesa del territorio che si indirizzi verso una gestione dei corsi
d’acqua più in sintonia con i loro processi naturali, puntando a una sinergia tra obiettivi di riqualificazione
dell’ecosistema fluviale e di diminuzione del rischio da esondazione.
La costituzione di un tavolo tecnico con Regione Emilia-Romagna e Comune per l’individuazione di aree
fluviali esterne all’argine compatibili con la piantumazione, a cura strutture regionali, di un patrimonio
arboreo di dimensione e natura pari a quello che sarà eliminato, sarebbe un passo importante per
l’attuazione di tale sinergia.
Non sono d’accordo sull’abbattimento dell’unico bosco di castel maggiore ! Tanto più che era ben distante dall’esondazione e la stessa è avvenuta x altre cause . La regione più inquinata d’italia si permette di abbattere x arbitrio un bosco pieno di animali selvatici con la scusa della sicurezza idrica . ..