Un grattacielo di rifiuti che vuole continuare a crescere
Legambiente: “Basta proroghe al conferimento. Avviare subito un fine vita della discarica con un progetto di copertura a fotovoltaico in ottica di sostenibilità ambientale”
Si dice che i gatti abbiano sette vite, la discarica di rifiuti speciali non pericolosi sita in Via Saliceto a Castel Maggiore (BO) sembra averne anche di più. Secondo quanto riportato nel 1° progetto autorizzato, questo dinosauro del rifiuto attivo dal 1991, doveva terminare i conferimenti entro il 2013, al riempimento dell’invaso che doveva contenere i 936.000 m3 previsti. In realtà, fra richieste di ampliamento e modifiche alle autorizzazioni concesse, questa Araba fenice del rifiuto è sempre rinata dalle ceneri, quelle dell’inceneritore di Bologna ad esempio, che qui sono state stoccate per centinaia di migliaia di tonnellate. Così le sue dimensioni hanno continuato a crescere: in altezza, raggiungendo circa 24 m, quanto un palazzo di 8 piani, e in volume + 538.000 m3 pari ad ulteriori 982.000 t in sopraelevazione.
Con puntualità svizzera, allo scadere dell’ultima dell’infinita serie di date previste di fine esercizio, il 31/03/2020, l’ineffabile società ASA Azienda Servizi Ambientali Scpa che gestisce la discarica, dall’alto della sua montagna di oltre 35 m. di rifiuti ( 24 m. in sopraelevazione + la parte ipogea di circa 13 m. ) ha presentato l’ennesima richiesta di ampliamento!
Il nuovo progetto di incremento non si accontenta neppure di festeggiare i 30 anni di attività, che si raggiungerebbero nel 2021, ma addirittura “si pone l’obbiettivo di prolungare la vita utile della discarica di qualche anno “( quanti ? n.d.r ) , mediante “un aumento della capacità utile di 220.770 m3”. In pratica le dimensioni della discarica diventerebbero quasi il doppio di quanto autorizzato ad inizio attività.
Non regge neppure la presunta necessità di rispondere al fabbisogno regionale di smaltimento dei rifiuti speciali: in calo del 1,3% e con un saldo di + 741.000 t importato in Emilia – Romagna rispetto a quanto ceduto ad altre regioni.
“Non possiamo accettare l’ennesima proroga – sottolinea Legambiente Pianura Nord – Chiediamo che, come da autorizzazioni, si concludano definitivamente i conferimenti. Al contempo chiediamo di avviare uno studio di fattibilità per la costruzione di un grande impianto fotovoltaico sul terreno della discarica per valorizzare ambientalmente un territorio che non sarà fruibile in nessun atro modo per i prossimi decenni”
“Ci rivolgiamo alla Sindaca di Castel Maggiore Belinda Gottardi – conclude Legambiente Pianura Nord – la quale aveva dichiarato che non avrebbe dato parere favorevole ad ulteriori deroghe e all’Assessore regionale Ambiente, Difesa del suolo e della costa e Protezione civile Irene Priolo (l’eventuale autorizzazione spetta al livello amministrativo regionale), affinché intervengano urgentemente per porre fine a questo desolante percorso”.
Vogliamo credere che non sia questa l’economia circolare di cui parlava Bonaccini in campagna elettorale.
Economia e ambiente possono, devono, poter camminare insieme.
Circolo Legambiente Pianura Nord Bologna – APS